BASI SOLIDE PER UN FUTURO SEMPRE PIÙ GREEN

Angelo Capra e Eugenio Cereda sono la memoria storica di Mattei: dai loro racconti, sull’evoluzione delle macchine che hanno fatto la storia dell’azienda, emerge il passato “glorioso” che ha permesso a Mattei di diventare il gruppo internazionale che oggi esporta i suoi compressori in tutto il mondo.

Nella storia di ogni azienda ci sono figure-chiave che ne hanno per certi aspetti caratterizzato le tappe del percorso evolutivo, grazie al loro ruolo di primo piano. Figure con competenze tecniche, commerciali o amministrative che, dal loro osservatorio privilegiato, hanno assistito alle diverse fasi di trasformazione di una realtà imprenditoriale centenaria. Per Mattei il geometra Angelo Capra, a lungo direttore commerciale, ed Eugenio Cereda, fino al 2013 nel servizio di assistenza post-vendita, incarnano questo ruolo.

Angelo-CapraHo cominciato a lavorare in Mattei nel 1956, in un momento di grande vivacità per l’azienda – racconta Angelo Capra – Mattei produceva ancora grandi macchine a pistoni orizzontali, la serie MO, con una velocità di rotazione di soli 300-350 giri/min. Nel 1958 c’è stato l’avvento del primo compressore rotativo a palette raffreddato ad aria modello ERR 25000 mentre la versione ERW era raffreddata ad acqua. Alla fine degli anni ‘50 sono iniziate anche le esportazioni (che oggi rappresentano più del 75% della quota di mercato, ndr) al fianco del nostro partner di allora, di cui completavamo la gamma con le macchine più grandi. Nella mia carriera ho viaggiato molto, con la soddisfazione di far conoscere e apprezzare nel mondo l’affidabilità tecnologia rotativa a palette di Mattei, più silenziosa, compatta e con costi di manutenzione ridotti rispetto alla tecnologia a vite”.

Eugenio-CeredaEugenio Cereda fa il suo ingresso in azienda nel 1971: “Allora i compressori di punta erano ER 6600 da 17 cv, ER 14000 da 30 cv e successivamente ER 25000 da 60 cv; accanto ad essi c’erano i motocompressori accoppiati con motore diesel. Nel 1974, il direttore tecnico, Ing. Boldrini, segnò una grande rivoluzione con la progettazione dell’ER 350 che, a differenza dei modelli precedenti, aveva un separatore dell’olio a candele ceramiche e non più a feltri di lana, che comportò una migliore qualità dell’aria. Inoltre, per effettuare la manutenzione al giunto di accoppiamento bastava sfilare il gruppo rotore-statore senza necessità di scollegare il motore. È stata una macchina straordinaria, prodotta solo in Italia, il cui pompante viene fornito ancora oggi. Un'altra tappa importante è stata l’introduzione delle macchine più piccole, gamma 20-64 da 4 a 11 kW, esposte alla fiera BI-MU nel 1988, che presentavano un radiatore combinato per il raffreddamento dell’olio e dell’aria compressa, anziché il radiatore a dischi, eliminando così il rischio di perdite di olio”.

Nel corso degli anni, entrambi hanno assistito a una serie di significativi cambiamenti, non solo nella progettazione delle macchine ma anche nelle strategie di mercato. “L’avvento delle nuove tecnologie, sia in fase di progettazione che di produzione, ha consentito a Mattei di sviluppare macchine con minimi margini di errore e di ridurre le fughe, migliorando il rendimento del compressore – continua Cereda – Fondamentale è stata anche l’introduzione dei centri di lavoro e delle macchine a controllo numerico, i cui primi esemplari sono stati installati nello stabilimento di Zingonia negli anni ‘80”.

Sempre in quegli anni – sottolinea Capra – forte delle prestazioni dei compressori a palette, che potevano garantire un’erogazione di aria compressa 24 ore su 24, Mattei è riuscita a penetrare nel mercato delle aziende più piccole: mi riferisco ai mobilifici della Brianza e alle rubinetterie del Bresciano, oltre che in numerose officine meccaniche. Inoltre, con l’intento di soddisfare in modo ancora più puntuale le richieste dei clienti, Mattei ha iniziato a fornire, accanto ai compressori industriali, anche il solo gruppo pompante per applicazioni OEM: queste collaborazioni proseguono ancora oggi, a testimonianza che l’affidabilità del compressore Mattei è duratura e chi sceglie un compressore rotativo a palette difficilmente è disposto a cambiarlo”.

Tornando ai compressori più rappresentativi della storia di Mattei, è alla fine degli anni ‘90 che inizia la produzione della prima serie di macchine ad alta efficienza: “Lanciata sul mercato nel 1998, la prima serie di Optima, compressore a velocità variabile con motore elettrico a doppia polarità (4-6 poli). – ricorda Cereda – Sempre in quell’anno Mattei è la prima a proporre sul mercato il software MIEM per l’analisi dei consumi e restituire precise indicazioni sull’efficienza energetica e su come implementarla. Un anno dopo, nel 2000, è stata la volta di Maxima, compressore unico nel suo genere e molto evoluto rispetto a quelli dei competitor: con i suoi soli 1.000 giri/min garantiva alti rendimenti e un risparmio energetico senza pari. Nel 2005 viene presentata la seconda serie di Optima, questa volta dotata di inverter”.

A vent’anni esatti dall’introduzione della prima macchina energy saving, Mattei continua il suo percorso green, investendo in risorse umane ed economiche con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei suoi compressori, come nel caso dei modelli di ultima generazione Blade i e Maxima Xtreme.

Tratto dall’edizione 14 del Vane Magazine, Marzo 2019

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