EFFICIENZA ENERGETICA

Quanto incide l’aria compressa sui consumi di energia elettrica?

L’aria compressa è una delle più importanti forme di energia per tutti i moderni impianti industriali.

 

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E’ una fonte di energia che viene impiegata in quasi tutti i processi produttivi, dall’industria meccanica a quella farmaceutica, da quella alimentare a quella tessile, ospedaliera, edilizia, nei mezzi di trasporto. Il suo utilizzo comporta costi energetici importanti, pari a circa il 10% del consumo industriale di energia elettrica, che può variare fino al 20%. Nel ciclo di vita di un impianto ad aria compressa, l’energia elettrica consumata costituisce circa il 75% del costo complessivo, mentre il costo dell’investimento e della manutenzione costituiscono le restanti voci di addebito.

Detto questo, si evince che l’efficientamento energetico è un aspetto molto rilevante sia in termini economici che ambientali.

Il settore industriale infatti è responsabile di oltre il 50% del consumo di energia elettrica globale, di cui fino al 20% è rappresentato dalla produzione e erogazione alle utenze finali di aria compressa. Questo consumo di energia elettrica globale è uno dei maggiori fattori che contribuiscono all’emissione del gas effetto serra e quindi all’emergenza del riscaldamento globale.

L’IMPEGNO DELL’UNIONE EUROPEA SUL TEMA DELL’ENERGIA

eu-1232430_1280L’Unione Europea in materia di energia, si è posta degli obiettivi in materia di clima ed energia per il 2020 di ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 20% rispetto ai livelli del 1990, ottenere il 20% dell’energia da fonti rinnovabili e di migliorare l’efficienza energetica del 20%.

L’Italia ha sottoscritto tale impegno, per cui l’appartenenza alla CE implica anche il rispetto di tale target. In tal senso, anche le imprese produttrici nel settore dell’aria compressa si stanno impegnando nella ricerca e sviluppo di soluzioni atte a perseguire questi parametri di efficienza.

Il prof. Roberto Cipollone, docente alla Facoltà di Ingegneria dell’Università de l’Aquila, che dal 2002 collabora con Mattei in tema di miglioramento dell’efficienza energetica, afferma che “Da un punto di vista quantitativo, si può affermare che il 2.5 % dei consumi elettrici totali sia connesso alla produzione di aria compressa: ciò comporta un consumo mondiale pari a 450 miliardi di kWh (dati 2011). Il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del 20% porterebbe ad un risparmio energetico pari a 90 miliardi di kWh, pari alla produzione di 70000*90/140 MW di impianti eolici, o 25000 * 90/140 MW di impianti a biomasse. Un contributo, quindi, significativo”.

ball-shaped-close-up-daylight-1125298L’UE afferma di essere sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi prefissati con gas serra ridotti del 18% tra il 1990 e il 2012, con una quota di energie rinnovabili che è passata dall’8,5% del 2005 al 14,1% del 2012 con un aumento dell’efficienza energetica del 18%-19% entro il 2020. L’UE sostiene di poterlo raggiungere se gli Stati Membri applicheranno tutte le normative dell’UE necessarie.

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