Con sede a Genova, l’azienda opera su un mercato globale grazie alla propria offerta di sistemi di disinfestazione e disinfezione unici per caratteristiche e prestazioni.
L’attuale core business di RGI bio Steryl Tech inizia a svilupparsi nel 1994, quando l’allora R.G.I. (Resource Group Integrator) mette a punto una serie di soluzioni specifiche per il settore museale e archivistico. Alla fine degli anni Novanta nasce il primo prototipo di una macchina rivoluzionaria per il suo settore, in grado di eliminare totalmente i parassiti dalle opere d’arte in modo naturale, attraverso un semplice trattamento dell’aria e senza l’uso di altre sostanze. Si tratta di una grande innovazione, che consente non solo di non mettere a rischio gli oggetti stessi, ma anche di tutelare l’ambiente e la salute dell’uomo, evitando l’impiego di insetticidi.
Il resto della storia di RGI bioSteryl Tech è molto recente, ma già ricca di importanti referenze: nel 2011 la vecchia R.G.I. viene acquisita una nuova compagine sociale e potenziata finanziariamente e organizzativamente. Subito dopo, viene disegnata e realizzata una completa re-ingegnerizzazione della macchina. Il nuovo sistema è ancora più efficiente, affidabile e preciso nei risultati; del vecchio sistema conserva il principio di funzionamento e il nome, VELOXY® (VEryLOwOXYgen).
VELOXY® nasce da una semplice intuizione: privare l’aria dell’ossigeno, gas fondamentale alla sopravvivenza dei parassiti, consente di creare una condizione letale per tutte le specie e gli stadi di sviluppo dei parassiti stessi, dall’uovo, alla larva, alla crisalide, fino all’adulto.
Per disinfestare un oggetto basta quindi esporlo per un tempo sufficiente ad aria priva, o con concentrazioni molto basse, di ossigeno. Lo stesso principio veniva già applicato nel settore alimentare, per conservare più a lungo i cibi in “atmosfera modificata”: per poterlo trasferire all’ambito dei Beni Culturali era necessario creare un sistema adatto, ad esempio in grado di ottenere valori anossici più spinti.
Viene così sviluppato il Sistema VELOXY®, che riesce ad ottenere azoto puro a partire dall’aria ambientale, immettendolo all’interno di uno speciale film plastico a tenuta di gas: viene così creato un ambiente privo di ossigeno all’interno di tale involucro stagno, nel quale l’opera da disinfestare dovrà permanere per almeno 22 giorni.
I vantaggi di questa innovativa soluzione sono evidenti dal punto di vista di ecologia e salute: non viene impiegata nessuna sostanza tossica, ma semplicemente l’aria disponibile nell’ambiente, opportunamente trattata; una garanzia anche per il rispetto le opere trattate, che non vengono esposte a sostanze nocive o sottoposte a trattamenti potenzialmente dannosi, ad esempio di tipo termico. Il successo di VELOXY® è legato anche ad altre caratteristiche del sistema: la garanzia di un’efficacia al 100%; la leggerezza della macchina, che la rende facilmente trasportabile e che evita quindi di dover movimentare le opere d’arte; la flessibilità di impiego, che la rende adatta a trattare oggetti piccoli e grandi o anche interi scaffali di libri contemporaneamente; la possibilità di essere utilizzata direttamente dal personale di musei, biblioteche e archivi, dopo una semplice formazione sul suo uso.
Nel corso del processo di re-ingegnerizzazione della macchina, che si è concluso con il lancio del nuovo sistema VELOXY®, RGI bio- Steryl Tech era alla ricerca di un nuovo fornitore per l’aria compressa: “Il nostro obiettivo era migliorare l’affidabilità nel tempo e, anche grazie a Mattei, siamo riusciti a realizzarlo riuscendo contemporaneamente a migliorare ulteriormente le prestazioni del Sistema” spiega Marco Piras, responsabile dell’Engineering per RGI bioSteryl Tech. “Il compressore ha un ruolo fondamentale nella nostra soluzione, perché alimenta i fasci di fibre che permettono la separazione dell’ossigeno dall’aria atmosferica e contribuisce all’ottenimento di un ambiente ad altissima concentrazione di azoto”.
“Per questo motivo, nel processo di miglioramento della macchina, abbiamo deciso di sostituire il precedente compressore con uno nuovo”, continua Marco Piras. “Avevamo in mente una tecnologia di funzionamento che potesse garantirci affidabilità anche per usi prolungati e richiedesse poca manutenzione, in grado di operare con temperatura costante e con bassi consumi di olio, e i compressori rotativi a palette di Mattei si sono rivelati i più adatti. Dopo una prima fase di ricerca sul web, abbiamo infatti incontrato in azienda un agente che ci ha permesso di provare per qualche tempo il compressore di nostro interesse: i risultati ci hanno subito dato conferma della nostra scelta. Oggi tutti i Sistemi VELOXY®, sia la versione 500 che la versione 1000, sono equipaggiati con un compressore Mattei ERC 1-S”.
Il sistema VELOXY® è oggi conosciuto e apprezzato in tutto il mondo: di recente acquistato dal Museo Hermitage di San Pietroburgo, è presente inoltre alla British Library, presso numerosi Musei di Storia Naturale (Stoccolma, Toronto, Vienna), in Quirinale, presso la Biblioteca Reale di Rabat in Marocco. Con VELOXY® sono state disinfestate la Croce di Giotto, la prima edizione dell’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert, le icone del Monastero Panteleimnos sul Monte Athos e la Biblioteca Marciana a Venezia, e tante altre Opere importanti di grande valore.
I compressori serie ERC 1.5 – 3 kW fanno parte della gamma di compressori rotativi a palette Mattei Classic: compressori completi di refrigeratore dell’aria, separatore e scaricatore automatico di condensa, in grado di erogare un’aria priva di impurità e di contenere i costi di gestione e di manutenzione.
Dotati di motore elettrico asincrono monofase o trifase, i compressori ERC operano con modalità di funzionamento continuo modulato. Il quadro di comando ha grado di protezione IP55 per operare con efficienza anche in ambienti polverosi e umidi; il pannello di comando elettromeccanico è dotato di interruttore di avviamento e arresto e protezione termica.
La trasmissione motore-compressore per avviene per accoppiamento diretto tramite giunto elastico. Il gruppo di raffreddamento integrato ha 2 radiatori in alluminio, uno per il raffreddamento dell’olio e uno per il raffreddamento dell’aria compressa. Il refrigerante dell’aria è inoltre dotato di un separatore di condensa e scaricatore automatico. La separazione dell’olio avviene a più stadi mediante filtro coalescente. Il gruppo compressore-motore è fissato su un robusto basamento, dotato di piedini d’appoggio.
ERC 1-S, dotato di motore elettrico asincrono monofase, fornisce aria compressa a una pressione di 10 bar ed ha potenza nominale di 1,5 kW; la portata massima è di 0,16 m3/min e richiede una tensione di 230 V.
Bastano un sensore della qualità dell’olio e una scheda SIM nel sistema di controllo per verificare “live”, in qualsiasi angolo della Terra, lo stato di salute del compressore a palette.
I compressori Maxima 75 e Optima 60 utilizzati nella produzione dei tappi del brand italiano Pelliconi, che in Cina produce il suo esclusivo modello Maxi P-26.
L’azienda premiata a “Le Fonti Innovation Awards” per il suo impegno nel coniugare sostenibilità ambientale e risparmio energetico.
